Il diritto amministrativo offre molti strumenti utili per l’avvocato che si occupa di diritto civile o di diritto penale o di diritto tributario. In tal senso l’avvocato esperto nella materia può fornire soluzioni valide a supporto del lavoro dei colleghi.
Acquisizione di documenti
La normativa vigente mette a disposizione molte tecniche di acquisizione di informazioni utili per il proprio lavoro.
Basti pensare a tutto l’ambito dell’accesso agli atti. Oggi si è enormemente ampliato con la recente riforma sulla trasparenza amministrativa. Al tradizionale diritto di accesso documentale si sono aggiunti l’accesso civico semplice e l’accesso civico generalizzato, che consentono di ottenere il rilascio di quasi tutti i documenti detenuti da una pubblica amministrazione. Ci sono poi alcune tipologie specifiche, idonee all’ottenimento anche di informazioni: l’accesso ai dati ambientali, l’accesso partecipativo, l’accesso finalizzato alla difesa dinanzi alla Corte dei Conti per il giudizio di responsabilità.
L’avvocato può ampliare l’efficacia del proprio lavoro utilizzando questi strumenti. Basti pensare alla possibilità di identicare posizioni creditorie verso pubbliche amministrazioni di debitori personali o di propri clienti. L’utilizzo dell’accesso agli atti consente di massimizzare il risultato allorquando si tratta di dovere recuperare un credito verso un ente locale oppure di contestare una dichiarazione negativa del terzo ente locale in un pignoramento. I vincoli normativi che restringono le possibilità di utilizzare questo strumento di esecuzione possono essere bypassati attraverso l’esame degli atti emessi nel semestre di riferimento e la possibilità di documentare al Giudice dell’esecuzione il mancato rispetto dell’ordine cronologico dei pagamenti.
E ancora, l’azione risarcitoria contro un Ente Pubblico ha necessità di essere preceduta da una istruttoria completa sugli atti adottati nel procedimento. Ciò al fine di documentare la colpa e il rapporto di causalità rispetto al danno.
Di fronte ad un atteggiamento non collaborativo da parte dell’ufficio compulsato con la richiesta di accesso, si può reagire con gli strumenti procedimentali o processuali che l’ordinamento offre. E ottenere risultati in tempi brevi: è di pochi mesi l’attesa per la sentenza del Tar che vada ad ordinare l’esibizione degli atti richiesti. Ed è veloce anche l’esecuzione della stessa.
L’accesso agli atti va anche utilizzato in sostituzione della richiesta di informazioni prevista dall’art. 210 del codice di procedura civile. E ciò al fine di prevenire la dichiarazione di inammissibilità della istanza per il mancato previo esperimento del diritto di accesso.
Recupero dei crediti verso la P.A.
In alternativa (o in parallelo) rispetto all’esecuzione civilistica, l’avvocato può utilizzare il ricorso per ottemperanza, al fine di conseguire il pagamento di un credito verso una P.A. . Il vantaggio rispetto alla procedura tradizionale consiste nel fatto che non sussistono i vincoli legati al reperimento di disponibilità liquide sul conto corrente gestito dal tesoriere. Rimane la condizione dell’attesa di 120 giorni dalla notifica del titolo, ma quest’ultimo può essere trasmesso anche senza formula esecutiva, la quale non costituisce condizione per l’avvio del giudizio di ottemperanza. Attraverso il reclamo sarà possibile poi controllare ed indirizzare il comportamento del commissario ad acta, affinchè operi nel modo migliore per la tutela dell’interesse del proprio cliente.
Verifica sulla efficacia dei contratti pubblici
Le condizioni di validità ed efficacia dei contratti stipulati dagli Enti locali non sono le stesse previste per i normali contratti civilistici. E’ infatti necessario conoscere le norme di finanza locale e di contabilità, che hanno introdotto delle condizioni aggiuntive affinchè le relative obbligazioni abbiano piena efficacia. Prima di iniziare un giudizio civile o di chiedere l’emissione di un decreto ingiuntivo contro un Ente Locale è fondamentale effettuare una verifica sulla sussistenza di tali requisiti, al fine (anche) di potere articolare domande subordinate ad altro titolo, diverso da quello contrattuale.
Anche il profilo della competenza del funzionario che ha sottoscritto il contratto va valutata utilizzando l’accesso agli atti, al fine di ricostruire in modo compiuto il contesto provvedimentale e regolamentare che possa confermare o smentire l’efficacia dell’atto. Dopodiche, chi ha esperienza nel diritto amministrativo è in grado di interpretare gli atti ed accertarne l’eventuale illegittimità.
La regolamentazione dei confini con l’area demaniale
Può sorgere l’esigenza di delimitare i confini del fondo del proprio cliente rispetto ad un’area demaniale marittima. In questo caso, si offrono due diverse procedure: la tradizionale azione di regolamento dei confini oppure l’inoltro di una istanza di avio del procedimento di delimitazione e la successiva proposizione del ricorso contro il silenzio dinanzi al Tar competente in caso di inerzia. La seconda soluzione ha il vantaggio di una maggiore celerità, comportando l’emissione della sentenza che dispone l’obbligo di provvedere nell’arco di pochi mesi, cui poi seguirà l’eventuale nomina di commissrio ad acta in caso di ulteriore ritardo.
L’impugnazione di atti di macro organizzazione in materia di impiego pubblico
La tutela del lavoratore pubblico necessita a volte di un intervento giudiziario dinanzi al Tar (che si affianca alla difesa dinanzi al Giudice del Lavoro) volto alla impugnazione di atti di marco organizzazione, per i quali sussista l’interesse del ricorrente al loro annullamento (e non alla mera disapplicazione dinanzi al Tribunale).
La valutazione delle questioni di Giurisdizione
Quando sorge la necessità di valutare una questione di giurisdizione in un giudizio civile, la consulenza dell’avvocato amministrativista consente di affrontare la materia con una marcia in più. E ciò soprattutto nel caso di esigenza di riassunzione del giudizio dinanzi al Tar in virtù del principio della translatio iudicii. Ancora, può essere utile l’analisi degli atti amministativi rilevanti, al fine di identificare la presenza o meno di profili di nullità degli stessi, dai quali deriverebbe (oltre che l’inefficacia, anche) la sussistenza della Giurisdizione ordinaria. Le fattispecie sono quelle relative alle ingiunzioni di sgombero di immobili abusivi acquisiti al patrimonio comunale oppure tutto l’ambito dei provvedimenti ablativi in materia di espropriazioni per pubblica utilità.
Le disposizioni urbanistiche in materia di azioni a tutela della proprietà.
Nelle azioni a tutela della proprietà, è spesso necessario procedere alla interpretazione delle disposizioni urbanistiche rilevanti, al fine di accertare la sussistenza o meno di alcuni diritti. Il riferimento è al regime delle distanze legali, per esempio. L’esigenza di applicare al caso concreto il regolamento edilizio o le disposizioni di attuazione del piano regolatore implica la capacità di ricostruzione e interpretazione delle disposizioni, che sono richiamate dal codice civile quali parametri normativi interposti.
Il trasferimento della proprietà di beni immobili
La valutazione di insussistenza di impedimenti al trasferimento di un un bene immobile (legati – per esempio – al dubbio sulla assenza di regolarità urbanistica) va compiuta analizzando i provvedimenti amministrativi aventi ad oggetto l’edificio, il contesto normativo edilizio e le possibilità di sanatoria (ove necessaria).
L’impugnazione di atti generali in materia tributaria
La tutela delle ragioni del proprio cliente può essere meglio esplicata (a volte) procedendo alla impugnazione (anche preventiva) delle disposizioni di carattere generale e/o regolamentare adottate da un Ente Locale in materia tributaria. Basti pensare ad esempio, al regolamento sulla tassa dei rifiuti il quale contenga una disposizione illegittima che rileva per la impugnazione dell’atto tributario a valle, dinanzi alla Commissione Tributaria.
L’analisi del contesto provvedimentale e procedimentale, in materia di reati contro la Pubblica Amministrazione
Tutte le questioni in materia di atti amministrativi presupposti, competenza provvedimentale, condizioni di legalità dell’azione amministrativa possono essere rilevanti per la difesa di un imputato di reati contro la Pubblica Amministrazione. In questi casi, l’avvocato amministrativista può entrare direttamente nel collegio di difesa oppure svolgere il ruolo di consulente esperto che possa essere chiamato a testimoniare per riferire sulle questioni giuridiche più complesse o particolarmente tecniche, anche sulla base di specifici preventivi pareri pro veritate.