Il 7 febbraio 2019 il Garante della privacy ha divulgato un parere in cui ha fatto il punto sul ruolo del consulente del lavoro nel nuovo quadro normativo scaturente dal Regolamento UE n. 679/2016 (GDPR).
Con questo pronunciamento è stata profondamente modificata la collocazione del consulente del lavoro, andando in controtendenza rispetto alla circolare 23 luglio 2018 n. 1150 che era stata diramata dal Consiglio Nazionale dei consulenti del lavoro (e che viene totalmente smentita).
Ne deriva che il consulente del lavoro viene qualificato non più come “Titolare del trattamento” ma come “Responsabile del trattamento”. E ciò in relazione all’attività professionale svolta in relazione ai dati personali dei dipendenti dei propri clienti.
Il Garante ha basato il proprio ragionamento sulla constatazione che la raccolta originaria dei dati dei dipendenti è effettuata da ciascun datore di lavoro, il quale assume così il ruolo di Titolare del trattamento. Il consulente del lavoro invece rimane Titolare del trattamento in ordine ai dati personali dei propri dipendenti e dei propri clienti persone fisiche.
Tale ribaltamento di prospettiva comporta conseguenze significative ed esigenze profonde di riorganizzazione dello Studio, che se non soddisfatte possono comportare la perdita di clienti e l’irrogazione di pesanti sanzioni da parte del Garante (tramite la Guardia di Finanza).
In estrema sintesi, il consulente del lavoro dovrà procedere
- alla definizione con i propri clienti di documenti contenenti istruzioni scritte sulle modalità di trattamento dei dati
- alla formalizzazione di contratti e direttive rivolti ai propri dipendenti e collaboratori
- alla acquisizione di garanzie scritte sulla conformità del proprio lavoro rispetto al Regolamento Ue n. 679/2016
- alla introduzione di misure di sicurezza specifiche
- all’assunzione di un lungo elenco di compiti aggiuntivi indicati dall’art. 28 del Regolamento
L’adeguamento non è più procrastinabile, soprattutto in vista del fatto che controlli più incisivi saranno avviati a partire dal prossimo mese di maggio.
Il parere del Garante è consultabile qui